La Via Tornabuoni rappresenta il centro commerciale fiorentino, nonchè il ” salotto” della città. Ai giorni nostri come ben sappiamo, vi si affacciano le vetrine delle più note firme della moda italiana, da Pucci, Gucci, Prada, Armani , Cavalli, Max Mara, Tod’s ed altri. La via sta subendo interventi e cambiamenti continui, di recente è divenuta zona pedonale, è la “vetrina “, per la manifestazione annuale Wine town, ma è anche usata per una sorta di “sport” praticato dai visitatori locali e internazionali come il “window shopping” !
I fiorentini si ritrovano al Bar di Roberto Cavalli a bere il Caffè, oppure a mangiare un panino tartufato dal Procacci, la più antica gastonomia della città! Per chi ha anche interessi culturali, si possono visitare le mostre, organizzate da Palazzo Strozzi o dal Museo Salvatore Ferragamo (il museo della scarpa) o fare un tour della strada con chi scrive.
L’attuale Via Tornabuoni, si chiamava anticamente, Via Larga dei Legnaiuoli e poi nel secondo tratto Via dei Belli Sporti a testimoniare la connotazione già commerciale del percorso. Dopo la costruzione del palazzo Tornabuoni –Corsi nel XIV secolo, prese il nome della famiglia dell’omonimo palazzo.
Il ruolo della strada, si prefigura nello sviluppo della città già dal XII secolo, prima era occupata dal letto del fiume Mugnone, poi fu trasformata all’ampliamento della cinta muraria dall’interramento dell’alveo del fiume che fu spostato in Via dè Fossi; da allora nacque l’attuale strada, perpendicolare all’Arno e a Via Strozzi.
Già nel XIII secolo la via fu ritenuta un percorso importante a carattere soprattutto residenziale, affiancata da molti palazzi di prestigio come le dimore Spini-Ferroni (forse di Lapo del Tedesco), Minerbetti, Cambi del Nero, e la Torre Gianfigliazzi. Nel frattempo si consolidarono i poli religiosi di S.Trinita a sud e S.Gaetano a nord.
Nella metà del ‘400 si aggiunsero gli attraenti rinascimentali palazzi: Antinori eretto da Baccio d’Agnolo, Tornabuoni costruito da Michelozzo e Strozzi su progetto di Benedetto da Maiano realizzato dal Cronaca. Il Palazzo Tornabuoni ospitò la prima mondiale dell’opera d’arte, come testimonia una targa posta sull’edificio, sul lato di Via dei Corsi.
Con gli anni la strada consolidò il suo ruolo di prestigio diventando il percorso per le carrozze granducali che volevano raggiungere Palazzo Vecchio dalla residenza di Pitti, movimentandosi con cortei, giochi e i famosi tornei dei granduchi medicei, come: “il gioco del pallone”, “il torneo dell’anello”. Spesso il Granduca si fermava con la carrozza vicino alla colonna della Giustizia per assistere a queste rappresentazioni (di queste restano delle stampe del XVII secolo). Nel ‘500 si aggiunsero altri prestigiosi palazzi: Bartolini-Salimbeni (di Baccio d’Agnolo), de Larderel-Giacomini (di Giovanni Antonio Dosio) con la ristrutturazione del Buondelmonti (di Baccio d’Agnolo). Nel 1630 fu completata la facciata in stile barocco della chiesa di S.Gaetano, da Matteo Nigetti, mentre Gherardo Silvani realizzò un altro esempio di facciata barocca nel Palazzo Strozzi del Poeta (così chiamato perché di proprietà di un letterato).
In epoca napoleonica e tarda ottocentesca alcuni edifici subirono forti trasformazioni e cambiarono di fisionomia. Fu demolito l’Arco dei Pizzicotti, la volta sul Lungarno di Palazzo Palazzo Spini Ferroni.
Nel 1939, avvenne la famosa parata di Hitler dalla stazione a Palazzo Pitti, lungo la strada tutta addobbata secondo l’antica tradizione. E’ in epoca ottocentesca che la Via Tornabuoni diventò la sede di locali e attività che ne accentuava la vocazione commerciale e le funzioni dei vari momenti storici, dal Caffè Doney, aperto nel 1827, all’Hotel Londres et Suisse (all’angolo con Via della Vigna Nuova), dove soggiornarono musicisti famosi come Rossini, Verdi, Doninzetti. Nel 1846 Palazzo Spini Ferroni , diventò la sede del Comune di Firenze fino al 1870, mentre oggi è il “tempio”, per così dire, di Ferragamo . Sull’angolo di Via di Porta Rossa c’era il negozio di cornici e intagli di legno Moscardi simbolo della continuità con l’antica bottega della famiglia dei Ghirlandaio, che lavoravano l’argento per costruire ghirlande, prima di diventare, nel Quattrocento, affermati pittori. Nel 1843 fu inaugurata la profumeria e la Farmacia inglese di Henry Roberts (oggi molto ridimensionata) e subito di fronte furono aperti la libreria Seeber (oggi trasferita in Via dei Cerretani) e accanto il negozio di gastronomia Procacci, che introdusse l’abitudine di incontrarsi per degustare i tramezzini tartufati, che ancora oggi resiste !!!!
In ogni modo, Via Tornabuoni, conserva ancora il suo fascino di “salotto” di Firenze, senza perdere di qualità ed alto livello, capace ancora di attirare un vasto pubblico dall’estero e dalla Italia.
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