Riapre il Forte Belvedere dopo 5 anni di chiusura, a causa dei noti episodi di cronaca, che hanno imposto una messa in sicurezza degli spazi espositivi. Siamo tutti molto curiosi della nuova mostra, ma anche di poter ammirare ancora, il magnifico paesaggio circostante delle colline fiorentine.
Sono passati da questo luogo, deputato all’arte contemporanea, ospiti illustri del panorama artistico internazionale e italiano: Henry Moore, Fausto Melotti, Mimmo Paladino, Mario Merz, Giuseppe Penone, Anish Kapoor e Folon.
Alcune opere della mostra fanno parte del repertorio di Zhang Huan, altre nascono appositamente, nel 2012, per questa esposizione.
L’artista cinese, dopo un percorso di studi d’arte tradizionale, emerge come performer di body art, poi si trasferisce a New York, per ritornare in Cina, dove consolida il successo in tutto il mondo.
Huan, fin dalla prima azione artistica, coinvolge il suo corpo, di solito nudo. Qualche volta l’artista compie azioni masochiste, autolesioniste e disgustose, che probabilmente a lui danno una sorta di “piacere fisico” (molto inquietante per noi occidentali…. ).
In seguito, la sua ricerca volge al modo in cui lo spirituale si manifesta nel corporeo, da cui il titolo della mostra. Attraverso molte opere Huan affronta i temi delle differenze tra culture, religioni e società, con l’uso di materiali tradizionali e meno, come: la cenere.
La cenere viene raccolta dai templi buddisti di Shangai, per lui è un materiale effimero e deperibile come la vita….. Proprio come le statue di Huan, enormi e caduche, sacre e profane, materiali e immateriali.
L’elemento centrale infatti è la cenere, con cui l’artista realizza opere di grandi dimensioni, spesso a soggetto religioso. Così Florence Buddha, un enorme buddha in cenere compattata, realizzato per questa mostra nel 2012, ma anche i suoi storici lavori, provenienti dal museo di Shanghai: Ash Army no.11 (2007), Ash Portrait No.14 (2007), Ash Sun Yat Sen (2008), Ash Liu Hulan (2008), ovvero soldati, padri della patria e persone consacrate dalla storia come eroi. Confucio, Gesù e Budda li ritroviamo spesso in un confronto tra culture.
Esattamente come la cenere, materiale in bilico tra la morte (per noi) e la spiritualità (per l’Oriente), l’artista dichiara: «La cenere d’incenso non è solo cenere, né solo materia ma è l’anima collettiva delle nostre memorie e delle nostre speranze».
Le sculture monumentali si adattano ai grandi ambienti del Forte, essendo state concepite appositamente : Tre teste e sei gambe, che si trova nel giardino all’aperto, una testa enorme di Budda su una terrazza, e il Budda di cenere crollato nella stanza.
Alla fine, la mostra mi lascia con qualche riflessione in più sulla società contemporanea e la caducità della vita, ” cenere alla cenere” (ashes to ashes), come canta David Bowie, in una delle sue più belle canzoni.
Mostra temporanea dall’8 Luglio al 13 ottobre 2013.
Apertura dalle 10 am alle 8 pm, costo € 5,00, chiuso il giovedì